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IL TEMPIO DEL LOTO
IL TEMPIO DEL LOTO
Comunità Buddhista Mahayana
La Tradizione
Il Tempio del Loto è molto più di un semplice luogo di culto; è un rifugio spirituale dove le antiche pratiche del Buddismo Chan e dell'Amidismo si intrecciano in un'unica e armoniosa tradizione. Queste due scuole, pur avendo origini e percorsi distinti, si fondono per creare un'esperienza ricca e profonda, capace di nutrire le anime di coloro che cercano la verità e la serenità interiore. La nostra missione è quella di diffondere gli insegnamenti di queste due tradizioni, permettendo a chiunque vi si avvicini di esplorare e vivere la saggezza che esse offrono.
I nostri Ministri ordinati sono i custodi di questi insegnamenti. Seguono la Scuola del Sud (Mahayana) del lignaggio di Hui Neng, il Sesto e ultimo Patriarca del Chan, una figura che ha lasciato un'impronta indelebile nella storia del Buddismo. Hui Neng è noto per la sua visione radicale, che mette in evidenza l'importanza dell'illuminazione immediata e dell'esperienza diretta della realtà. I suoi insegnamenti ci invitano a guardare oltre le parole e le dottrine, incoraggiandoci a scoprire la nostra vera natura attraverso la meditazione e la pratica quotidiana. Inoltre, ci colleghiamo ai profondi insegnamenti del grande Maestro Chan, Xu Yun (Hsu Yun), le cui pratiche hanno ispirato generazioni di praticanti, portando un senso di autenticità e profondità spirituale.
Allo stesso modo, l'Amidismo rappresenta una parte vitale della nostra tradizione. Questa scuola di pensiero si concentra sul culto del Buddha Amithaba, il quale offre ai suoi seguaci la promessa di una Terra Pura (Sukhavati), un regno di pace e beatitudine. I nostri insegnamenti e pratiche derivano dai profondi insegnamenti dei patriarchi Honen e Shinran, che hanno saputo rendere accessibili le virtù del Buddha Amithaba, comunicando il messaggio che la salvezza è a portata di mano per tutti coloro che si rivolgono a lui con fede e sincerità. La loro visione ci invita a coltivare una profonda devozione e a riconoscere la luce che già risplende dentro di noi.
La nostra tradizione è quindi un viaggio interiore che unisce queste due correnti spirituali, permettendo ai praticanti di esplorare la loro spiritualità in modo integrato. Ogni rito, ogni meditazione, ogni canto è un invito a connettersi con qualcosa di più grande, a ritrovare la pace nel tumulto della vita quotidiana. Le nostre pratiche sono impregnate di amore, compassione e saggezza, e ci ricordano che, indipendentemente dalle sfide che affrontiamo, c'è sempre una via verso la liberazione e la felicità.
Nella nostra comunità, ogni partecipante è accolto con calore e rispetto, perché crediamo che ogni persona porti con sé una storia unica, un bagaglio di esperienze che contribuisce alla ricchezza collettiva del Tempio. È proprio attraverso il dialogo, la condivisione e la pratica comune che riusciamo a crescere insieme, a sostenerci a vicenda nel cammino verso l'illuminazione.
Concludendo, la nostra tradizione rappresenta un abbraccio tra il passato e il presente, tra la saggezza dei maestri e le esperienze di ogni singolo praticante. In questo spazio sacro, celebriamo il legame tra il Chan e l'Amidismo, e ci impegniamo a portare avanti i loro insegnamenti, affinché possano continuare a ispirare e guidare le generazioni future.
Namo gurube
Namo Buddhaya
Namo Dharmaya
Namo Sanghaya
Om Namo Amithabaya Buddhaya
BIOGRAFIA DEL VEN. SHEN YUN
Nato a Rovereto, in provincia di Trento nel 1967.
Sin da giovane il Ven. Shen Yun ( Pier Paolo Veneziani) ha manifestato il suo desiderio di vestire gli abiti monastici. Così all’età di 17 anni ha frequentato con assiduità un monastero buddhista in Toscana, sotto la guida diretta e le istruzioni impartite dal Ven Ghesce Ciampa Ghiatzo. Da lui prese, dopo aver concluso con successo gli studi sul Lam Rim e sul Tantrayana, direttamente i voti. Dopo circa 4 anni e una combattuta e difficoltosa scelta decise di riconsegnare i voti per andare alla ricerca di una forma di buddhismo più adatta ad uno stile di vita occidentale, sebbene gli insegnamenti ricevuti durante la permanenza al Monastero servirono non poco a formarlo nelle regole, nella disciplina e nei principi del Buddhismo. Ha studiato e completato gli studi presso il Nāgānanda International institute for Buddhist studies ed è membro dell’ Open Sangha foundation Girando di monastero in monastero in più parti del mondo, incontrò vari Maestri Ch’an molto preparati e nel contempo frequentò altrettanti Ministri della scuola Jodo Shinshu che praticavano l’Amidismo, il culto del Buddha Amitabha e della Terra pura di Sukhavati come unica via.
Fu nel 2000 che incontrò il Ven. Bin Huan, abate del Tempio Hong Fa a Shen Zhen in Cina. Resto sotto la sua preziosa guida per 4 anni e fu nominato Reverendo. Nel 2015 chiese di poter portare in Italia gli insegnamenti Ch’an e quelli Amidisti, incorporati in un’unica tradizione, comprensibile ad un pubblico occidentale. A tale richiesta gli venne conferito il titolo di Venerabile e il permesso di tornare per la diffusione del Dharma, per dare insegnamenti e formare ministri e laici. Sebbene erudito sulle tradizioni e gli insegnamenti di molte scuole buddhiste di tradizione Mahayana, ancora oggi, insegna il Dharma con semplicità e con una giusta dose di umorismo, accompagnato da un forte senso di compassione per tutti gli esseri senzienti.
Gli insegnamenti, i quaderni del Dharma scritti del Ven Shen Yun non sono scritti con l’intento della semplificazione, intesa nella sua accezione più negativa ( togliere, omettere o peggio non essere aderenti al Dharma). Nei suoi insegnamenti il nostro Shifu esemplifica termini e nozioni tecniche che altrimenti non verrebbero completamente compresi e di conseguenza messi in pratica da un ascoltatore che ha poca dimestichezza con alcune terminologie. Come responsabile e guida spirituale del Tempio del Loto ha formato altri ministri e insegnato il Dharma in varie parti d’Europa, ha infine partecipato a molti incontri inter religiosi, portando sempre, come tema centrale la compassione e la gentilezza, tematiche queste che gli sono sempre state a cuore e che ritiene essere le basi salde per una vera comunione d’intenti tra le varie religioni e forme di spiritualità, sostenendo che, come Buddha Shakyamuni, anche i Maestri, sui quali poggiano gli insegnamenti di altre tradizioni, fondamentalmente si basano su questi importanti cardini.
“ I sentieri che conducono alla liberazione dalla sofferenza sono molti ma tutti si ramificano su una stessa montagna e tutti portano in una sola direzione, la cima. A prescindere quindi dalla tradizione di appartenenza, se aderirai ai principi della compassione, dell’equanimità, della gentilezza verso tutti gli esseri senzienti, qualsiasi sentiero tu possa percorrere, stanne certo, ti condurrà alla meta”
Ven Shen-Yun